martedì 28 giugno 2011

E quindi ho finito!

Un mese colmo, colmissimo di cose.
Non ho scritto nulla e quando avevo voglia, facevo altro, tipo sognare.
C'è stato un momento in cui ho pensato che non ce l'avrei mai fatta, che davvero ci fosse una strana congiunzione astrale che mi impediva di essere fiduciosa e felice. Sembrava che tutto fosse boicottato, tutto contro di me e questa mi faceva affrontare le mattine con le pinze ma con la faccia incazzata.
Poi c'è stato un momento in cui ce l'avrei fatta. Ce l'avrei fatta a dare sette esami in quattro giorni. Tra momenti di nervosismo e momento di ottimismo.
Ora sono qui e oggi ho dato il mio ultimo esame della triennale. Ultimo. Ultimo esame della triennale. Mi fa strano dirlo, mi sembra una bugia, mi sembra che domani ne ho un altro da preparare. E mi fa strano dover consegnare il mio libretto, mi ci ero affezionata anche se la copertina è sbiadita e la costolina un po' sdrucita, anche se quella foto accanto la matricola non sono più io, da un po'.
Adesso, felice, vado a disegnare cose da non impacchettare per revisioni, vado a leggere cose da non dire a un orale.
Mi fa strano, ma sono felice.

lunedì 6 giugno 2011

So' ragaaaazzi!

Bic e moleskine. E ciclo.
Bic e moleskine e Biancaneve desnuda.
Bic e Moleskine e hawaaaai.
Bic e moleskine. E fiducia.

Ah, per voi che arrivate al mio blog scrivendo "Di Bernardo e Lo Zito" "Foto di Marisa Lo Zito e Giuseppe Di Bernardo insieme" (che spero sia mia madre che su Google non sa che cercare oltre la ricetta di torta alle mele e la capirei anche -mà, te le faccio vedere a Luglio le foto mie e di Giuseppe-, ma se fosse qualcuno che io non conosco o conosco poco, mi preoccuperei alquanto), che pensate che la "CocaCola in bottiglia di vetro" sia più buona (sì, è più buona, specie se bevuta da una cannuccia, preferibilmente rossa), per avere l'ispirazione di parole da scrivere su un bigliettino come "Ringraziamento per prete che benedice la casa"(no, no, no, niente di amorevole da parte mia per i preti che benedicono case altrui, cambiate blog, vade retro), che vi chiedete "Quanto piove in un anno a Prato" (eh, son domande esistenziali!) e per quelli, che fanno parte dello stesso gruppo di interesse metereologico che si chiedono "giugno 2011 perché è così nuvoloso" (non lo so. Sarà l'armaggeddon?) , per chi si chiede quali siano i "libri preferiti di Snoopy" (non lo so, era una notte buia e tempestosa), che chi, giustamente è attanagliato dall'amletico dubbio "perché gli indiani puzzanoù" (sarà colpa delle penne?!), per chi scrive il mio nome tutt'attaccato "Marisa Lozito" (Marisa LO ZITO, staccato, LO staccato ZITO, con la zeta dura), per chi si chiede "Come finisce una notte 2" (ma è un film?), per chi ha cercato "foto cetriolo cartone animato" (??! No, vi prego, se esiste e se lo trovate 'sto cartone, mandatemelo che voglio vederlo pur'io!), per tutti voi, GRAZIE!

giovedì 2 giugno 2011

Because the night.

HO
FINITO
LA
MIA
FOTTUTISSIMA
TESI
!
Settanta pagine che traboccano di enunciati filmici, di unità aristoteliche di tempo, luogo e azione, di critica francese e recensioni di film che erano nati per i circoli universitari anni Settanta e che solo Ghezzi adesso manda in onda, di notte, con Patti Smith che annuncia la bellezza segreta di linguaggi ormai perduti.

Sono quasi le tre ed è tardissimo ma non ho resitito a fare un disegnino minchia (uscito male ma l'ho fatto in cinque minutiiiii!) che rappresenti la vittoria di questa notte!

mercoledì 1 giugno 2011

Nuvoloso, nuvOleoso nel senso che si scivola su un cielo così.

Ochei. Le cose iniziano a essere pesanti, come certe nuvole.
Sono stanca, emotivamente, psicologicamente. Sono stanca di andare in Accademia e a fine giornata poi è come se fossi rimasta sotto le coperte, perché non sanno nulla, non vogliono sapere nulla, dobbiamo aspettare. Aspettare.
Io posticipo tutto. Come ha detto qualcuno che non ricordo, sono così tanto abituata a procrastinare che morirò con almeno due settimane di ritardo. Però poi, quando è Giugno, un po' di fretta inizierei anche ad averla.
Sono triste.
Penso al mio futuro, penso a questi problemi nati non per colpa di noi studenti e che però ci riguardano. Penso ai miei sogni. Penso a me. E mi stanco. Giorno dopo giorno.
In questi giorni piove. Oggi sono uscita con la felpa. Il cielo è grigio. Ed è il tempo migliore che possa riflettermi.